Dopo un Natale sovrapponibile a quello dello scorso anno per i commercianti catanesi, partono oggi i saldi invernali. Per Catania il 2019 è stato il primo anno di dissesto finanziario, fattore che insieme al clima di incertezza che vige in tutto il Paese, inevitabilmente condiziona le abitudini e la propensione alla spesa. Nella sede dell'associazione dei commercianti di via Mandrà si guarda al nuovo anno con speranza e «voglia di ottimismo».
«Anche nel 2019 il clima di fiducia dei consumatori - commenta il presidente provinciale di Confcommercio Riccardo Galimberti - non è stato ai massimi livelli. La crisi politica di questa estate così come l'alternarsi di voci su possibili nuovi balzelli nella manovra finanziaria hanno condizionato necessariamente il secondo semestre dell'anno sotto il profilo della fiducia dei consumatori. A livello locale abbiamo vissuto il primo anno post dichiarazione di dissesto finanziario del Comune di Catania. Il mese di dicembre non è stato brillante e solo negli ultimi 5 giorni qualcosa si è mossa, grazie anche ad un calendario favorevole. Ci conforta il fatto che la gente continua ad apprezzare lo shopping in città e nei centri storici, agevolati da un utilizzo più frequente di una metropolitana che giunge nel cure della città. A dimostrazione di ciò che sosteniamo da sempre: affinchè il sistema città regga il confronto con le grandi superfici di vendita poste in periferia occorre migliorare sempre più i sistemi di accesso nelle città, condizione che non deve valere solo per il capoluogo. Trasporto pubblico efficiente e parcheggi a ridosso dei centri storici rappresentano quelli che riteniamo i due fattori essenziali».
Con una spesa media complessiva di circa 160 euro pro capite, particolarmente dinamico il comparto moda, ma anche altri settori si sono ben difesi, dall'elettronica ai giochi, libri, giocattoli, mentre qualche problema in più permane nel settore gioiellerie. Ora, archiviato il Natale, si attende il 2 gennaio per l'avvio ufficiale dei saldi invernali, con le «grandi offerte» specie nel comparto moda: abbigliamento, calzature, accessori, intimo la faranno da padrone. «Anche quest'anno - osserva Francesco Sorbello vice direttore provinciale di Confcommercio - la Sicilia è la prima regione a partire con i saldi il 2 gennaio. Inutile aspettare ancora pochi giorni per l'inizio dei saldi, salvo che non si scelga di farli iniziare a febbraio. La politica degli sconti ha avuto una metamorfosi per effetto del black friday che si è imposto negli ultimi anni e per l'eliminazione del divieto di effettuare vendite promozionali a dicembre. Ecco perché la data di inizio dei saldi assume sempre più un valore simbolico, anche se è vero che a partire da questa data la percentuale dello sconto sarà certamente più corposa. Fino a qualche anno fa, invece, le vendite promozionali erano vietate a dicembre e quindi il saldo di gennaio era atteso molto più di ora. In tal senso credo che la normativa su vendite promozionali e saldi di fine stagione dovrebbe essere rivista, anche in considerazione della funzione dell'e-commerce che assume sempre più rilevanza anche nel comparto moda e della recente giurisprudenza. In ogni caso speriamo di confermare i dati dello scorso anno ovvero una spesa pro capite di circa 135 euro e di 335 euro per nucleo familiare».