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Giovedì 26 Dicembre 2024
Rassegna Stampa

RINNOVATO DIRETTIVO FAI, ERCOLANO PRESIDENTE «NellIsola serve piano trasporti efficiente»

L'assemblea dei soci Fai (Federazione autotrasportatori italiana) di Catania e della Sicilia orientale ha rinnovato il Consiglio direttivo ed eletto il nuovo presidente, Angelo Ercolano. È avvenuto ieri in un albergo cittadino alla presenza del segretario nazionale della Fai, Pasquale Russo, e del commissario ad acta Fai di Catania Fabrizio Bouchè. Il Consiglio direttivo è formato dai signori: Ang

WWW.LASICILIA.IT  23/09/2009

L'assemblea dei soci Fai (Federazione autotrasportatori italiana) di Catania e della Sicilia orientale ha rinnovato il Consiglio direttivo ed eletto il nuovo presidente, Angelo Ercolano. È avvenuto ieri in un albergo cittadino alla presenza del segretario nazionale della Fai, Pasquale Russo, e del commissario ad acta Fai di Catania Fabrizio Bouchè. Il Consiglio direttivo è formato dai signori: Angelo Ercolano, Giovanni Agrillo, Salvo Luigi Cozza, Andrea Currò, Luigi Nicosia, Gaetano Nicolosi, Fabrizio Crisafulli. Alla nuova Fai di Catania hanno già aderito numerose aziende con un parco veicolare di oltre 1.500 mezzi.
Per il neopresidente «è fondamentale creare una coesione con il consiglio direttivo al fine di sviscerare le problematiche che attanagliano il nostro settore. Il mio obiettivo è dedicarmi all'associazione con una mentalità fresca, dinamica, che sviluppi idee innovative ma rispettose degli altri e dell'ambiente in cui si vive, che liberi energie, che premi la meritocrazia, che sviluppi il nostro modo di essere imprenditori e di lavorare insieme. È importante che prendiamo consapevolezza che un trasporto efficiente in una nazione conformata geograficamente come l'Italia può avvenire solo attraverso un utilizzo combinato delle modalità terra-mare-ferrovia per migliorare l'ambiente e la qualità di vita della nostra comunità, con la diminuzione del traffico sugli assi stradali».
Ercolano vede la Sicilia «come il fulcro del Mediterraneo, come polo logistico per la rottura di carico delle merci provenienti dal Mediterraneo e dal Continente per essere a loro volta rilanciate verso i mercati di destino». «Nella nostra Regione i più importanti problemi riguardano una situazione infrastrutturale che limita lo sviluppo dei flussi tra Sicilia e resto di Italia e d'Europa».

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