Il 2012 sarà ricordato nella storia come un "hannus orribilis" per l'economia italiana in merito all`andamento di redditi e consumi.
E' quanto emerge dai numeri illustrati da Mariano Bella, direttore dell'Ufficio Studi Confcommercio, in occasione della conferenza stampa convocata da Rete Imprese Italia per illustrare la Giornata di Mobilitazione Nazionale del 28 gennaio prossimo.
Anche la Confcommercio di Catania si è collegata in streaming con la sede romana di Confcommercio e ha presentato alla stampa locale le iniziative preparate per l`Assemblea pubblica di Confcommercio Rete Imprese Italia.
«Il prossimo 28 gennaio - ha spiegato il vice presidente vicario di Confcommercio Catania Nino Nicolosi - saremo tutti in Camera di Commercio dove abbiamo invitato politici, imprenditori, sindacati per presentare un`analisi sull`andamento dell`economia locale e una serie di richieste da fare al Governo che verrà. Vogliamo programmazione, intereventi chiari e ben definiti per risvegliare l`economia attraverso un percorso che sia nazionale, regionale e provinciale; evitare assolutamente l`aumento dell`IVA che porterebbe solo ulteriore abbassamento dei consumi; snellire la burocrazia alfine di raggiungere più velocemente l`obiettivo saltando passaggi spesso poco chiari».
I dati snocciolati in conferenza stampa sono tutt`altro che confortanti.
L'anno scorso, infatti, i consumi hanno subito una flessione reale pro-capite del 4,4%, mentre il reddito disponibile reale pro-capite è sceso del 4,8% rispetto al 2011.
I consumi al Sud sono scesi del`8,8% e la disoccupazione giovanile è arrivata al 16,6%.
«La fiducia delle famiglie e delle imprese è ai minimi storici - ha detto ancora Nicolosi - e la ripresa della situazione economica italiana dipende tutta dalle politiche economiche future. Il nostro sistema di imprese non ci sta più a essere considerato marginale e chiede a gran voce di essere ascoltato».
La realtà di tutti i giorni parla di un sistema di imprese che continua a rimanere sull'orlo del baratro "grazie" a una pressione fiscale di oltre il 56% per i contribuenti in regola, una burocrazia che richiede ad ogni impresa 120 adempimenti fiscali e amministrativi all'anno e un sistema del credito che nell'ultimo anno ha ridotto di 32 miliardi l'erogazione di finanziamenti alle aziende.
E' per questo che le imprese dell'artigianato, del commercio, del turismo, dei servizi, della logistica e le piccole imprese del manifatturiero e delle costruzioni hanno deciso una mobilitazione nazionale con l'obiettivo di "invitare, persuadere, costringere la politica a fare una riflessione vera, nuova, moderna sul ruolo che le imprese possono avere per la ripartenza della nostra economia.
Il messaggio alla politica e alla prossima legislatura che il 28 gennaio partirà chiaro e forte da tutta Italia è ripartire dalle imprese legate al territorio, cioè da quel tessuto produttivo che, come ha sottolineato il presidente nazionale Sangalli, «nonostante tutto, non si rassegna, non vuole tirare i remi in barca, si è messo in discussione e ha saputo innovare».
Lunedì prossimo Confcommercio organizzerà su tutto il territorio nazionale iniziative di vario tipo (dalla convocazione degli organi - consigli, assemblee aperte con la partecipazione di imprenditori, politici e amministratori locali, candidati alle elezioni - fino a vere e proprie manifestazioni pubbliche e in piazza per sottolineare la sofferenza delle imprese) e verrà reso pubblico un documento con un contributo di proposte per la prossima legislatura.
A Catania l`appuntamento sarà in Camera di Commercio alle ore 9,30.