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Mercoledì 5 Febbraio 2025
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Nasce UNIONE il nuovo raggruppamento di sigle sindacali dei lavoratori autonomi

Un nome semplice, UNIONE, per il nuovo raggruppamento di sigle sindacali dei lavoratori autonomi. Le otto maggiori sigle che rappresentano il commercio, l`artigianato e la cooperazione si uniscono per fare squadra anche a livello provinciale a quattro anni dal Patto di Capranica, così chiamato perché il primo summit avvenne al teatro Capranica di Roma per contestare i contenuti della manovra finanziaria dell`allora governo Prodi, firmato appunto nel 2006 per valorizzare il ruolo delle piccole e medie imprese italiane nei rapporti con il governo e con tutta la politica nazionale.

catania, 19/03/2010

Un nome semplice, UNIONE, per il nuovo raggruppamento di sigle sindacali dei lavoratori autonomi. Le otto maggiori sigle che rappresentano il commercio, l`artigianato e la cooperazione si uniscono per fare squadra anche a livello provinciale a quattro anni dal Patto di Capranica, così chiamato perché il primo summit avvenne al teatro Capranica di Roma per contestare i contenuti della manovra finanziaria dell`allora governo Prodi, firmato appunto nel 2006 per valorizzare il ruolo delle piccole e medie imprese italiane nei rapporti con il governo e con tutta la politica nazionale.
CONFCOMMERCIO, CONFESERCENTI, CNA, UPLA/CLAAI, CONFARTIGIANATO, CASARTIGIANI, LEGACOOP e CONFCOOPERATIVE hanno sottoscritto una alleanza stamattina nella sede della Confcommercio di Catania per parlare di rappresentanza, di coordinamento comune e in particolare delle possibili risposte da dare alla crisi che stringe in una morsa Catania e la sua provincia.
Hanno presieduto alla firma Riccardo Galimberti Presidente di Confcommercio Catania, Totò Bonura Direttore generale CNA, Orazio Platania Presidente dell`UPLA/CLAAI, Nello Molino Presidente di Casartigiani, Enza Lombardo Presidente di Confesercenti Catania, Giuseppe Giansiracusa Presidente di Legacoop, Gaetano Mancini Presidente Confcooperative, Antonio Barone Presidente Confartigianato.
Non c`è un presidente nell`Unione ma a rotazione, per sei mesi, ognuno sarà il portavoce. Incarico affidato per la prima tornata a Totò Bonura della CNA.
«L`idea, condivisa da tutte le parti in questione, non è quella di unificare le associazioni - ha introdotto il presidente Confcommercio Riccardo Galimberti - ma di creare un forte coordinamento politico che possa aprire un dialogo proficuo con il governo, con i Comuni e le Regioni. Un patto di collaborazione per costruire una forte alleanza che consenta alle associazioni di acquisire una identità politica ed organizzativa, di qualificare l`iniziativa programmatica su tutte le principali questioni che stanno davanti alle imprese e al territorio. Insieme esprimono, potenzialmente, una rappresentanza integrata di filiera».
Le associazioni dell`Unione insieme associano oltre 35 mila e cinquecento imprese (il 94,7% della totalità delle imprese «sindacalizzate» della provincia di Catania al netto delle aziende agricole) che occupano quasi 110.000 addetti.
Nonostante la crisi finanziaria, mentre la grandi imprese licenziano, le piccole e medie imprese, quelle sotto i 50 dipendenti, registrano una percentuale di licenziamenti che non arriva al 3%, questo perché i rapporti tra titolare e dipendente sono molto più intimi, si lavora insieme, si condividono gli alti e i bassi dell`azienda e si affrontano insieme anche i momenti di crisi.
«Le Organizzazioni del Commercio, dell`Artigianato e della Cooperazione - ha spiegato Totò Bonura - hanno una duplice ambizione: essere non una semplice sommatoria di esperienze, ma un valore aggiunto per la città, per la provincia di Catania e per gli imprenditori e contribuire alla costruzione di un progetto a favore dell`impresa diffusa e di un sistema di servizi competitivi e adeguati al territorio.
Non vogliamo rivendicare posizioni, - ha continuato Bonura - ma dare voce ad un vasto mondo imprenditoriale e ad un progetto che intende assecondare la vocazione terziaria della città e prefigurare uno sviluppo produttivo dell`intero territorio».
Sono 5 i punti su cui si basa il progetto dell`Unione che punta l`attenzione su commercio, turismo, cooperazione, artigianato e zona franca urbana, come ha illustrato ancora il portavoce Bonura: «Il riordino del comparto del commercio è tra le priorità, vincolando per 30 anni alla destinazione originaria le aree sulle quali devono sorgere le iniziative della grande distribuzione già autorizzate; sostenendo gli esercizi di vicinato anche favorendo la loro specializzazione e aggregazione; promuovendo un`agenzia di marketing per valorizzare i prodotti tipici dell`agricoltura e dell`artigianato.
Nel campo del turismo servono iniziative concrete, anche con la collaborazione dei privati, che permettano alle grandi navi di continuare ad attraccare al porto di Catania, evitando che si spostino a Messina; di valorizzare i beni paesaggistici e monumentali per renderli fruibili ai cittadini ed ai turisti tutti i giorni della settimana; di organizzare grandi eventi sportivi, culturali e musicali; di accogliere i turisti predisponendo visite gratuite alle botteghe del centro storico dell`artigianato artistico e tradizionale e organizzando la degustazione dei prodotti locali.
Per la Cooperazione occorre procedere all`assegnazione delle aree da destinare all`edilizia abitativa al fine di consentire la realizzazione di 1.100 alloggi già finanziati; un provvedimento che non costa nulla e che avrebbe enormi ricadute per le imprese e per l`occupazione. Avviare una progettualità relativa al welfare anche in considerazione della sempre minore disponibilità di risorse pubbliche e, contestualmente, individuare soluzioni utili a ridurre i tempi di pagamento della P.A. nel caso di imprese labour intensive come ad esempio le cooperative sociali. Sostenere i progetti di aggregazione dei cittadini attraverso la formula cooperativa per ridurre le situazioni di disagio economico delle famiglie (cooperative di acquisto collettivo di energia, cooperative di consumo, ecc.) e favorire processi di aggregazione cooperativa delle imprese, finalizzati all'innalzamento della loro competitività attraverso la concentrazione dell'offerta di servizi/prodotti.
Nel settore dell`artigianato occorre prevedere nel PRG l`individuazione di zone, dentro e fuori l`area urbana, da destinare ad attività artigianali allo scopo di permettere a chi vuole ampliare o rilocalizzare l`attività di poterlo fare e di favorire la nascita di nuove imprese che in assenza di nuovi spazi non potranno nascere. E infine la Zona Franca Urbana dove Comune, Provincia e Regione sono chiamate a implementare le risorse economiche e che il Comune di Catania, nello specifico, individui a Librino altre aree da destinare ad attività manifatturiere e commerciali perché gli spazi all`uopo esistenti sono assolutamente insufficienti».
Maggior peso politico nell`interesse generale, una voce che sia unanime attraverso un tavolo di concertazione finalizzato a portare avanti battaglie comuni, riuscire finalmente a farsi ascoltare e non più solo a farsi sentire.

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