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Mercoledì 5 Febbraio 2025
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Camera di Commercio del SudEst: la procedura è chiara e analoga a quella adottata nelle altre province

Alle “preoccupazioni” sulle procedure per la costituzione della nuova Camera di Commercio del SudEst manifestate nei giorni scorsi da Confindustria e le associazioni sindacali che fanno parte della stessa cordata, sono seguite oggi le dichiarazioni dello schieramento che vede capofila Confcommercio in merito al metodo adottato per il rinnovo camerale.

Catania, 15/12/2015

Alle «preoccupazioni» sulle procedure per la costituzione della nuova Camera di Commercio del SudEst manifestate nei giorni scorsi da Confindustria e le associazioni sindacali che fanno parte della stessa cordata, sono seguite oggi le dichiarazioni dello schieramento che vede capofila Confcommercio in merito al metodo adottato per il rinnovo camerale. Su un punto concordano i rappresentanti delle associazioni riunite stamattina in conferenza stampa presso la sede di Confcommercio Catania, le procedure adottate dal commissario incaricato dal Ministero di costituire la macrostruttura, Alfio Pagliaro, sono identiche a quelle seguite dalle altre Camere di Commercio dell'isola. Pertanto le conclusioni, per nulla affrettate, sono chiare a tutti: delegittimando il suo operato, si sta tentando di allungare i tempi per arrivare al rinnovo dei vertici della SAC, la società di gestione dell'aeroporto di Catania, senza aver costituito prima la nuova Camera di Commercio, il cui Consiglio controllerebbe il 62,5% della società aeroportuale mantenendo all'interno della SAC una rappresentanza importante essendo la maggior azionista. Quindi, le categorie che dovrebbero essere chiamate a guidare il nuovo organismo camerale guiderebbero la stessa SAC. Non solo, da anni la SAC è guidata da un consiglio di amministrazione eletto, per la stragrande maggioranza, da commissari e da anni questo stesso consiglio persegue l'obiettivo di procedere ad un aumento di capitale con cui di fatto si determinerebbe un indebolimento della quota degli enti pubblici proprietari senza che agli enti ne derivi, nella sostanza, alcun ritorno. «Quello che sta succedendo a Catania, Siracusa e Ragusa è un unicum che mi sorprende - ha affermato il presidente di Confcommercio Sicilia Pietro Agen, che la Camera di Commercio di Catania l'ha guidata per ben cinque anni - perché procedure identiche o analoghe sono state adottate nel rinnovo di Messina, nel rinnovo di Palermo ed Enna e in quello di Trapani, Agrigento e Caltanissetta, senza che nessuna delle fantomatiche 30 associazioni sollevasse alcun tipo di contestazione. L'unica differenza che mi viene da rilevare nella situazione catanese rispetto alle altre è che dal controllo della nuova Camera di Commercio riunita derivi quasi automaticamente il controllo della SAC. E se tanto mi da tanto…» Fontanarossa è certamente appetibile, troppi interessi ruotano attorno all'aeroporto catanese. E a pensarla così non è solo Agen. «Tutto ciò che sta accadendo è pretestuoso - ha dichiarato Riccardo Galimberti, presidente provinciale di Confcommercio - Non si sta pensando a fare un programma camerale per il rilancio di settori di vitale importanza per l'economia del SudEst quali l'agricoltura e il turismo ne tanto meno per evitare la sparizione delle Camere di Commercio, prestando il fianco al governo Renzi che vuole impossessarsi dei beni immobili e finanziari delle Camere di Commercio virtuose. Invece di lavorare per l'unità e far funzionare l'ente si pensa solo alle poltrone e agli interessi privati. Ecco spiegata tanta attenzione verso l'aeroporto di Catania». Di ostruzionismo parla anche il presidente di Confcommercio Siracusa Sandro Romano: «Bisogna affrontare il percorso con la massima serenità. La prassi seguita dal commissario Pagliaro è la stessa applicata alle altre province e il commissario è una figura imparziale. D'altra parte se ci fossero anomalie ci sono enti preposti al controllo e pronti a intervenire, a cominciare dal Mise. Non c'è dubbio, è solo ostruzionismo».

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