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Mercoledì 5 Febbraio 2025
EDITORIALE

Politica Ha vinto Renzi, evviva Renzi. Speriamo che il cambiamento sia davvero iniziato

Ora viene la parte più difficile: superata la fase della rottamazione, passata la fase degli annunci e delle uscite ad effetto, passerà anche la fase dei bagni di folla. Ora verrà il momento delle scelte

06/06/2014

Che Renzi abbia vinto credo non vi possano essere dubbi, è una vittoria per molti versi straordinaria: per le dimensioni, non si ricordava un risultato oltre il 40%, per l’estensione territoriale , non è una vittoria a macchia di leopardo, come altre volte era accaduto in passato. Il risultato, infatti, seppure variando nelle percentuali, ha riguardato l'intero territorio nazionale, dalle Alpi alla Sicilia, dall'Est all'Ovest! Ora, a prescindere dalle ideologie politiche e dalle simpatie personali, credo che tutti si aspettino da Renzi quei cambiamenti, quella svolta di cui sono stati lanciati alcuni flash e che attendono di diventare concreto programma politico. Gli ottanta euro per alcune categorie, il contenimento dei compensi ai manager pubblici, la riduzione dei parlamentari, sono segnali che certamente hanno colpito l'elettorato, sono segnali che attendono conferme coraggiose in assenza delle quali potrebbero esserci sorprese anche nel breve periodo! Renzi ha dalla sua una serie di fattori che lo aiuteranno, almeno nel breve periodo: ha l’opportunità della guida della Comunità Europea che costituisce pur sempre una grande vetrina internazionale; ha una opposizione divisa e confusa, con un movimento 5 Stelle, che una volta superato il trauma della inaspettata sconfitta dovrà inevitabilmente rivedere la propria strategia, e con una destra divisa, disorganica e senza prospettive per l'assenza di leadership e di rinnovamento percepito dall'elettorato; ha un partito che seppure, probabilmente non amandolo, ha capito che l'opportunità è unica e che il perderla sarebbe pura follia. Ora viene la parte più difficile dell'opera avviata da Renzi: è superata la fase della rottamazione, è passata la fase degli annunci e delle uscite ad effetto, passerà anche la fase dei bagni di folla; ora verrà il momento delle scelte, scelte che non potranno non essere che coraggiose e talvolta anche impopolari. L’Italia è in condizioni drammatiche, le aziende delocalizzano, i consumi calano, la popolazione invecchia. Tengono, ma solo parzialmente, il turismo e l'esportazione, che pure non decollano come potrebbero e dovrebbero. Non basteranno interventi di facciata, si dovrà cambiare, cambiare sul serio! Dovremo noi italiani imparare ad affrontare la realtà: sono finiti i tempi delle pensioni facili, delle false invalidità, delle imprese decotte tenute in vita pensando così di salvare posti di lavoro, delle assunzioni pubbliche per mascherare il mancato sviluppo, della politica autoreferenziale, dei privilegi piccoli o grandi che siano. Sono finiti i tempi dei debiti facili di uno Stato che una classe politica imbelle, ma che noi abbiamo regolarmente eletto, ha portato al secondo posto nell'indebitamento percentuale rispetto al PIL, superato soltanto dal Giappone. Ora viene il tempo dei sacrifici, necessari, e ci auguriamo sufficienti per ripartire, delle scelte che diano un futuro alle nuove generazioni. Gli italiani, che nei momenti difficili, la storia ce lo insegna, sanno dare il meglio, insieme sapranno farcela. Intanto auguri Presidente, di cuore. Anche se ci piacerebbe averla eletto e non imposto dall'alto!
Pietro Agen

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