Con l'Ultimatum del Ministero dello sviluppo Economico si è concluso l'incontro dello scorso 20 gennaio a Roma tra AGIP e SINDACATO.
L'impasse della trattativa è da addebitare esclusivamente alla società, che ad ogni incontro introduce elementi che tendono via via ad alzare il prezzo da fare pagare ai gestori senza voler pagare dazio.
Come si ricorderà l'Agip, con un comportamento fortemente censurabile, lo scorso ottobre, dopo mesi di incontri e trattative, si rifiutò di firmare un accordo pressochè compiuto.
All'Agip, che a due anni dalla scadenza dell'accordo economico continua a frapporre alla conclusione della trattativa continue pregiudiziali che attengono alla sfera dei diritti dei gestori.
Ribadiamo la non disponibilità a scambi forzosi, a modifiche unilaterali ed imposte, e rivendichiamo il diritto a vedere rinnovati gli accordi economici scaduti.
La valorizzazione aggiuntiva del pregresso periodo 2006-2008 ed il miglioramento del margine a partire dal 2009,sono questioni economiche irrinunciabili per la categoria.
Il lavoro dei gestori catanesi procura all'Agip, ogni anno, un ricavo, escluso il margine del gestore, di oltre 15 milioni di Euro. La società non può tenere alla fame una intera categoria.
Con la contrazione dei consumi, -10% nel 2008,e con una riduzione secca del 28% del reddito dal 2004 ad oggi. Le gestioni si trovano in uno stato di crisi.
Con questo atteggiamento, è bene dirlo, l'Agip ci costringe a prelevare al consumo quanto da Lei ci viene negato.
Per questo, pur rammaricandocene, continuiamo a protestare attuando il PREZZO LIBERO ALLA POMPA fino al 5 di febbraio. data nella quale incontreremo nuovamente a Roma, presso il Ministero, la società. Confidiamo che il buon senso prevalga e la querelle si concluda positivamente per noi.