Un'impresa su tre dichiara un peggioramento generale dei propri livelli di sicurezza rispetto all'anno scorso; il dato si accentua particolarmente nelle regioni meridionali, nelle grandi aree urbane del Centro Sud e in alcuni settori specifici (venditori su aree pubbliche e benzinai).
qIn crescita i furti (per il 57% delle imprese) e i crimini ad alta «visibilità» come l'abusivismo, la contraffazione e le rapine (in aumento per circa il 50% degli imprenditori).
qPiù contenuta ma molto significativa (tra il 15% e il 25%) è anche la crescita dei comportamenti criminali tipicamente collegabili alla criminalità organizzata come usura, tangenti negli appalti ed estorsioni.
Le azioni a protezione della propria impresa sono una naturale conseguenza
qTre imprenditori su quattro hanno adottato almeno una misura di sicurezza per proteggersi dalla criminalità (+26 punti percentuali sul 2014). Le principali misure, tutte in aumento rispetto allo scorso anno, riguardano l'utilizzo di telecamere/impianti di allarme (50%), la stipula di un'assicurazione (36%), la vigilanza privata (22%).
La sicurezza della propria attività
qTra le iniziative ritenute più efficaci per la sicurezza delle imprese, cresce significativamente la richiesta di certezza della pena (73%, +15 punti percentuali rispetto al 2014) e resta sostanzialmente stabile la domanda di maggiore protezione da parte delle forze dell'ordine (62% contro il 64% dell'anno scorso).
La percezione delle leggi contro i fenomeni criminali
qPer il 90% degli imprenditori le leggi che contrastano i fenomeni criminali sono inefficaci. La quasi totalità delle imprese (94%) è favorevole all'inasprimento delle pene e l'85% ritiene che non si scontino realmente le pene per i reati commessi.
qQueste valutazioni negative sono più accentuate nel Nord Est e tra tabaccai, venditori su aree pubbliche e benzinai.
In Sicilia i crimini aumentati rispetto allo scorso anno sono usura ed estorsione, rispettivamente del 22% e del 29 % Sono delinquenti comuni a commetterli piuttosto che la criminalità organizzata, il 58% delle minacce infatti arriva dai primi contro il 41% e i dati sono i più alti in Italia.
A respingere le richieste estorsive sono il 78 % degli imprenditori ma rispetto al 2004 si registra un aumento di chi ha accettato di pagare il pizzo facendo salire la percentuale dal 27 al 40% di chi ha ceduto
Le misure per la sicurezza della propria impresa vs racket e criminalità
Almeno una iniziativa è stata presa, principalmente da tabaccai, benzinai e pubblici esercizi, lo dimostra il dato riportato dal sondaggio: il 76% delle aziende ha installato impianti di allarme e sistemi di videosorveglianza, si appoggia alla vigilanza privata o ha stipulato assicurazioni ma le iniziative ritenute più efficaci per la sicurezza della propria impresa sono secondo il 73% degli intervistati la certezza della pena e maggior controllo del territorio da parte delle forze dell'ordine.
Tra le problematiche del territorio una spicca su tutte: l'abusivismo commerciale