Cambiano le abitudini del consumatore e i commercianti si adeguano. I commercianti in questione sono quelli del centro di Catania, non solo oppressi da una crisi generale ma schiacciati dalla concorrenza della grande distribuzione organizzata. Appunto, organizzata. Tutto sta infatti nella pianificazione e nella progettazione, quello su cui la Confcommercio ha deciso di puntare per rilanciare il volume d`affari delle aziende del centro. Anche a costo di sacrifici. Così si è arrivati all`apertura domenicale dei negozi che vorranno aderire all`iniziativa «Cataniaperta», presentata stamattina nella sede di via Mandrà dal presidente dell`Ascom Confcommercio Giovanni Saguto alla presenza dei coordinatori dei Comitati di zona Confcommercio che prevede l`apertura domenicale dal prossimo 17 aprile e per tutte le domeniche fino a luglio.
«Cataniaperta è un`esigenza - spiega il presidente Saguto - per venire incontro alla maggiore propensione all`acquisto da parte delle famiglie che, abbiamo riscontrato ormai da tempo, preferiscono concentrare le loro spese proprio la domenica, scegliendo di trascorrere intere giornate in luoghi «artificiali» tra shopping e intrattenimento. Questa tendenza possiamo spostarla al centro, dove la piazza è vera e le attrattive sono rappresentate da chiese, musei e il ricco patrimonio architettonico di Catania. I consumi si sono ridotti per tutti ma noi dobbiamo cercare di riportare in città il flusso che ha sempre caratterizzato le vie del centro catanese, noto per la sua vocazione commerciale».
Saguto ha anche rassicurato gli imprenditori presenti ricordando che è in vigore un ordinanza del Sindaco che consente sempre l`apertura purchè si rispettino 7 giorni di chiusura all`anno (le festività in rosso sul calendario), quindi non si rischiano sanzioni.
Le attività commerciali che ricadono nel centro di Catania sono circa 5.000 e Confcommercio stima che almeno un migliaio aderiranno all`iniziativa.
«Comprendo gli sforzi che ogni commerciante è chiamato a fare - continua il presidente di Ascom Catania - i costi del personale salgono di un buon 35% nel festivo, senza contare la rinuncia a stare in famiglia o sacrificare la vita privata, ma si potrebbe spostare al lunedì la chiusura settimanale, una giornata marginale come abbiamo avuto modo di constatare. Desidero sollecitare commercianti e imprenditori a credere nel progetto, il commercio urbano ha bisogno di essere difeso per evitare conseguenze nefaste per la città, vedi la desertificazione delle vie del centro che può incrementare il degrado urbano e l`attività criminale o la svalutazione del valore degli immobili. La città va sostenuta attraverso il commercio ma crediamo che ognuno debba fare la sua parte. Così vorremmo che a questo sacrificio dei commercianti seguissero risposte dall`amministrazione comunale, atti concreti come la realizzazione dei parcheggi, il riordino delle aree degradate, una viabilità più snella e maggiori controlli per garantire sicurezza agli abitanti del centro. Dobbiamo rispondere alla crisi non lasciandoci abbattere ma con uno sforzo maggiore».