È passato più di un anno da quando
le organizzazioni di categoria
vennero convocate dall’assessore
Linda Vancheri. L’incontro si svolse in
un clima di grande disponibilità, ci risulta
che, ascoltate le dichiarazioni programmatiche
del Governo, tutti i rappresentanti
del commercio e dell’artigianato
si dichiararono pronti a collaborare,
per far sì che le buone intenzioni
si trasformassero in fatti reali.
Nell’occasione stupì, non poco, l’impegno
dell’assessore e dei suoi esperti ad
approvare le diverse leggi di settore
entro e non oltre il mese di giugno, del
2013 si noti bene! Nell’occasione i rappresentanti
della Confcommercio, pur apprezzando
la buona volontà dell’assessore, non
nascosero le loro perplessità sui tempi. Il
presidente Agen personalmente affermò
che avrebbe ritenuto un successo l’approvazione
delle nuove norme, di almeno uno
dei settori, entro la fine dell’anno. Il tempo
come sempre ha fatto giustizia delle facili
promesse e questo, sia chiaro, nonostante
tanto Confcommercio quanto le altre organizzazioni
di categoria abbiano fornito
ogni forma di collaborazione, compreso il
correggere alcuni evidenti errori contenuti
nei primi testi presentati.
Probabilmente dietro l’evidente ritardo del-
l’assessorato sta un errore di valutazione
e, ci si consenta, anche un cocktail di presunzione
e impreparazione! Pensare che
un gruppo di esperti in legge, con nessuna
conoscenza specifica di settore, potesse in
un breve periodo riordinare una legislazione
complessa e relativa a settori che negli
anni hanno subito profonde ed anche traumatiche
trasformazioni è stato indubbiamente
un atto di presunzione. Un atto di
presunzione che ha fatto sì che a 18 mesi
di distanza la proposta di legge sia ancora
ferma in commissione! Dobbiamo
dare atto all’assessore Vancheri di essersi
dimostrata aperta al confronto e disponibile
a rivedere molte delle cose sbagliate
contenute nei testi di legge, purtroppo l’a-
ver voluto racchiudere troppi settori e
troppe materie in un unico testo costituisce
un problema non facilmente superabile.
Sarebbe stato più semplice
programmare separatamente le diverse
materie: commercio al dettaglio,
ambulantato, artigianato, distributori di
carburante, somministrazione di alimenti
e bevande, svendite e saldi, nuove
tipologie commerciali, orari. Questo
avrebbe permesso, probabilmente, di
operare con maggiore tempestività e di
operare anche, almeno in taluni casi,
alcune scelte coraggiose. Una serie di
errori, come abbiamo detto, che rischiano
di consegnarci una legge che,
se mai vedrà la luce, sarà, nella sostanza,
vecchia! Cosa possiamo suggerire ancora
all’assessore Vancheri? Un atto di umiltà e
intelligenza. Riapriamo il confronto
settore per settore, dimentichiamoci le leggi
abnormi che risultano nel concreto ingestibili,
cominciamo a lavorare per un commercio
e un artigianato aperti al nuovo, tenendo
conto della crisi e delle trasformazioni
sociali che hanno cambiato il modo
stesso di intendere lo sviluppo. Ci chiediamo,
si vorrà ascoltare il messaggio che
giunge dalle categorie? Ce lo auguriamo,
soprattutto per l’assessore Vancheri, a cui
qualcuno prima o poi potrebbe cominciare
a chiedere conto dei risultati ottenuti e di
quelli mancati!