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Giovedì 16 Gennaio 2025
EDITORIALE

Regione In attesa di una legge, quasi che bastasse una legge!

Oltre un anno fa l'annuncio delle riforme regionali. E invece ancora niente. Errori di “ valutazione e anche un po’ di presunzione da parte dell’assessorato. Riapriamo il confronto

06/06/2014

È passato più di un anno da quando le organizzazioni di categoria vennero convocate dall’assessore Linda Vancheri. L’incontro si svolse in un clima di grande disponibilità, ci risulta che, ascoltate le dichiarazioni programmatiche del Governo, tutti i rappresentanti del commercio e dell’artigianato si dichiararono pronti a collaborare, per far sì che le buone intenzioni si trasformassero in fatti reali. Nell’occasione stupì, non poco, l’impegno dell’assessore e dei suoi esperti ad approvare le diverse leggi di settore entro e non oltre il mese di giugno, del 2013 si noti bene! Nell’occasione i rappresentanti della Confcommercio, pur apprezzando la buona volontà dell’assessore, non nascosero le loro perplessità sui tempi. Il presidente Agen personalmente affermò che avrebbe ritenuto un successo l’approvazione delle nuove norme, di almeno uno dei settori, entro la fine dell’anno. Il tempo come sempre ha fatto giustizia delle facili promesse e questo, sia chiaro, nonostante tanto Confcommercio quanto le altre organizzazioni di categoria abbiano fornito ogni forma di collaborazione, compreso il correggere alcuni evidenti errori contenuti nei primi testi presentati. Probabilmente dietro l’evidente ritardo del- l’assessorato sta un errore di valutazione e, ci si consenta, anche un cocktail di presunzione e impreparazione! Pensare che un gruppo di esperti in legge, con nessuna conoscenza specifica di settore, potesse in un breve periodo riordinare una legislazione complessa e relativa a settori che negli anni hanno subito profonde ed anche traumatiche trasformazioni è stato indubbiamente un atto di presunzione. Un atto di presunzione che ha fatto sì che a 18 mesi di distanza la proposta di legge sia ancora ferma in commissione! Dobbiamo dare atto all’assessore Vancheri di essersi dimostrata aperta al confronto e disponibile a rivedere molte delle cose sbagliate contenute nei testi di legge, purtroppo l’a- ver voluto racchiudere troppi settori e troppe materie in un unico testo costituisce un problema non facilmente superabile. Sarebbe stato più semplice programmare separatamente le diverse materie: commercio al dettaglio, ambulantato, artigianato, distributori di carburante, somministrazione di alimenti e bevande, svendite e saldi, nuove tipologie commerciali, orari. Questo avrebbe permesso, probabilmente, di operare con maggiore tempestività e di operare anche, almeno in taluni casi, alcune scelte coraggiose. Una serie di errori, come abbiamo detto, che rischiano di consegnarci una legge che, se mai vedrà la luce, sarà, nella sostanza, vecchia! Cosa possiamo suggerire ancora all’assessore Vancheri? Un atto di umiltà e intelligenza. Riapriamo il confronto settore per settore, dimentichiamoci le leggi abnormi che risultano nel concreto ingestibili, cominciamo a lavorare per un commercio e un artigianato aperti al nuovo, tenendo conto della crisi e delle trasformazioni sociali che hanno cambiato il modo stesso di intendere lo sviluppo. Ci chiediamo, si vorrà ascoltare il messaggio che giunge dalle categorie? Ce lo auguriamo, soprattutto per l’assessore Vancheri, a cui qualcuno prima o poi potrebbe cominciare a chiedere conto dei risultati ottenuti e di quelli mancati!

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