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Mercoledì 5 Febbraio 2025
EDITORIALE

QUANDO SI DECIDE DI NON DECIDERE

I viaggi della speranza, emergenza senza fine e senza un progetto. La tragedia di questi giorni deve portarci a elaborare in tempi rapidi una linea di intervento. Non ci troviamo di fronte a scafisti improvvisati, ma a potenti organizzazioni criminali.

21/04/2015

La tragedia di questigiorni, avvenuta a pochemiglia dalle coste libichedurante un tentativodi salvataggio daparte di una nave mercantile,ripropone nella sua durezzauna realtà che vede l`Italia, comed`altronde l`Europa, assolutamenteimpreparata ed incapacedi affrontare, con raziocinio,una situazione dove, centinaiadi migliaia di uomini, donnee bambini che Papa Francescocon una frase meravigliosanella sua semplicità definivapersone in cerca di un poco difelicità, tentano disperatamentedi superare il Mediterraneoalla ricerca della loro terra promessa.
Purtroppo, in casi come questi,non è facile ragionare senzafarsi prendere dall'emozione, isentimenti spesso, comprensibilmente,prevalgono sulla logicaed impediscono di elaborareuna stabile linea di intervento,anche perché spesso, dopo i primimomenti di super attivismo,si tende a rinviare tutto in attesadi una nuova, purtroppo inevitabiletragedia.
Non vogliamo sposare una ol`altra tesi in campo ma è evidenteche la sola opera di salvataggionon solo non favoriscela sicurezza dei migranti ma,addirittura, in alcuni casi la aggrava,rendendo più spavaldi,brutali e inumani quelli chenon possono che essere definitidei criminali che speculano sulletragedie di intere popolazioni.Non ci troviamo di fronte ascafisti improvvisati ma, alcontrario, dobbiamo confrontarcicon organizzazioni criminali,super organizzate che gestisconoil viaggio dei migrantidalle loro terre, spesso sconvoltedalla guerra, fino alle zone disbarco come dimostrano, ampiamente,le recenti operazionidi polizia.
È necessario fare scelte: da mesisi parla ad interventi miratie non, da operare in Libia, siparla di blocco navale, si parladi droni per distruggere le imbarcazioniprima che venganostipate di esseri umani, si parladi blitz sul territorio, si parla dicorridoi umanitari, si parla...molto, forse anche troppo, senzaperò, almeno fino ad oggi,che alle parole seguano fatticoncreti. Una cosa ci preme sollecitare,si faccia chiarezza, almenoquesto, sulla sorte riservataagli scafisti non vorremmoche ad esclusione dei casi in cuisi determinano perdite di viteumane se la cavino, grazie alsolito buonismo tipicamenteitaliano, con una condannasimbolica o poco più.
Gli scafisti non sono, lo sappiamo,i registi di questa criminaleattività, ma in attesa di vederecome potrà Renzi mantenerela promessa, fatta ieri, dicolpire chi sta dietro a questevergogne, cominciamo a far capireche il male non paga!
M.d.M.

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