Ristoratori, gestori di locali serali, titolari di B&B, commercianti e residenti del centro storico di Catania si sono dati appuntamento stamattina in Piazza Ogninella per una conferenza stampa organizzata da FIPE Confcommercio, convinti che un coro di voci, che si fanno educata protesta, possa essere più forte delle singole richieste di aiuto. Perché di questo si tratta. Gli operatori commerciali e dei settori della ristorazione e del turismo ma anche chi vive nel cuore del barocco, tra le viuzze e i palazzi nobiliari del centro storico di Catania, si appellano ancora una volta all'amministrazione comunale, Sindaco e assessori di competenza, perché concentrino la loro attenzione su un gioiello architettonico che con le sue attività imprenditoriali rappresenta il biglietto da visita per i turisti e un volano per lo sviluppo dell'economia della città.
«Ci sentiamo abbandonati da tutti e su tutti i fronti - afferma Dario Pistorio, presidente regionale e provinciale Fipe Confcommercio - Al centro storico manca il controllo da parte degli organi competenti per mettere ordine tra le imprese commerciali e per dare decoro agli spazi comuni, e da parte delle forze dell'ordine per garantire la sicurezza del territorio. Siamo tutti chiamati, imprenditori e istituzioni, a riqualificare la nostra città, partendo dalla lotta ad ogni forma di abusivismo, ridisegnando il sistema viario, progettando arredi urbani all'insegna dell'eco-sostenibilità. Il mondo sta cambiando e le esigenze sono diventate necessità e tali necessità sono obblighi per chi ci amministra».
Il grido di aiuto degli imprenditori e dei residenti del centro storico diventa una richiesta di presa di coscienza da parte dell'amministrazione: tutelare un patrimonio architettonico e imprenditoriale, rilanciare i consumi, preparare la città del futuro.
«Fare sistema - sostiene Giovanni Trimboli, presidente FIPE Ristoranti - siamo tutti dentro e ognuno deve fare la sua parte. Se di giorno il centro storico è tranquillo, pur preso d'assalto dalle macchine, la sera si trasforma in qualcosa di incontrollabile, in tutto ciò che di illegale si permette di fare al centro storico. E tutto ciò grazie alla distrazione di un'amministrazione comunale che in un primo momento aveva promesso interventi e progetti che ad oggi non ha fatto, anche perché tra gli assessorati non c'è comunicazione e qui sono coinvolti tutti i settori, dalla pulizia e gestione del territorio, al commercio e servizi, dalla viabilità alla sicurezza. Il nostro obiettivo è riportare le famiglie al centro storico, puntare sulla qualità dei servizi, vogliamo ordine, i presìdi, i posti di blocco con il carro attrezzi, i cani cinofili. Siamo stanchi di chi fa business con la droga, di chi scorazza con i motorini, di chi sconosce l'educazione civica, disturba e fa scappare via l'utenza, la gente che vuole trascorrere serate serene nel nostro centro storico. Bello, come riconosciuto dall'Unesco ma a quanto pare non dalla nostra amministrazione, che pare averlo completamente dimenticato».