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Mercoledì 5 Febbraio 2025
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Giovanni Arena contesta Venturi

IL Presidente dei giovani imprenditori di Confcommercio Sicilia, critica il disegno di legge promosso dall'assessore Venturi ed approvato dal governo Lombardo senza una preventiva concertazione con le categorie imprenditoriali: «Causerà ingenti perdite economiche e occupazionali».

Palermo, 12/08/2010

E` preoccupato Giovanni Arena, Presidente regionale dei giovani imprenditori di Confcommercio. La sua inquietudine di ferragosto deriva dal disegno di legge, approvato dal Governo Lombardo e proposto dall`Assessore alle attività produttive Marco Venturi, che modifica il precedente ordinamento degli orari di apertura e chiusura dei negozi abolisce il concetto di «Città d`arte» e riafferma l`obbligo di chiusura domenicale e festiva ad eccezione di 19 domeniche per tutti. Secondo Giovanni Arena l`approvazione di un simile disegno di legge comporterà un irrigidimento dei criteri per le aperture festive con l`effetto di inibire l`apertura domenicale a tutte le attività commerciali che si trovino in zone ad economia prevalentemente turistica, in zone di alto transito viario, che con la normativa previgente erano già autorizzate all`apertura domenicale. Secondo il Presidente dei giovani imprenditori si creerà un paradossale crollo occupazionale che aggraverebbe ancor di più l`attuale mobilità in corso da qualche anno sulla Sicilia. «Dagli studi fatti - dichiara Giovanni Arena - si calcola la perdita di circa 5 mila posti di lavoro, in un settore come quello del commercio ed in una regione dove si dovrebbe, invece, stimolare la crescita occupazionale. L`assessore Marco Venturi, prima di proporre questa modifica, non ha ritenuto opportuno sentire o ricevere le associazioni di categoria per valutare alternative condivise in materia di orari». Per questo Giovanni Arena si rivolge all`assessore Marco Venturi e al governo perché si rifletta anche sull`eventuale ricaduta occupazionale che potrebbe derivare da una proposta di legge della quale non si capiscono gli obbiettivi e che porterà danni sicuri alle attività economiche e ai livelli occupazionali in Sicilia.

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