Secondo i negozianti la zona ha le potenzialità per diventare il «distretto» dello shopping cittadino Occorre però maggiore coesione tra gli esercenti e un intervento più incisivo da parte del Comune - Viale Jonio, a due passi da corso Italia, stretto tra piazza Galatea e viale Africa da un lato e via Martino Cilestri dall`altro. Una zona residenziale, una serie di esercizi commerciali di alto livello che rendono l`intero quartiere uno dei più trafficati della città. Dopo i lavori sulla linea ferrata della Circumetnea, viale Jonio è risorto a nuova vita, anche se qualche problema è rimasto.
Josee Todaro Madame de Pompadour
Josee Todaro, è una delle più raffinate esponenti del commercio catanese. Gestisce uno dei negozi di lingerie, intimo e corredo più noti della città, «Madame de Pompadour», un vero e proprio punto di riferimento nel settore. Uno dei due punti vendita gestiti da Madame Todaro, che è di origine francese, si trova proprio in viale Jonio, una zona ormai al centro dell`attenzione di molti acquirenti. «Mi piacerebbe si potesse parlare - spiega la signora Todaro - di un vero e proprio «distretto» corso Italia-Cristo Re, una sorta di centro commerciale all`aperto, «naturale», secondo la definizione ufficiale del progetto «Io Centro», visto che c`è tanta gente che dei centri commerciali al chiuso è davvero stufa. Ma per realizzare questo ci sarebbe bisogno di qualche cambiamento. Il traffico è caotico e il parcheggio è praticamente impossibile. Ma questi sono problemi comuni all`intera città. Vorrei segnalare anche un problema estetico, non grave, ma effettivo, visibile. Perché non mettere dei cassonetti dell`immondizia un po` più discreti? Sarebbe il momento di pensare anche ad abbellire un po` la città. E poi occorrerebbe anche un intervento più deciso da parte delle autorità comunali in tema di sicurezza. La sera ci sentiamo poco protetti: dov`è il poliziotto di quartiere? Dove sono i vigili urbani? Il Comune di Catania in verità è troppo poco presente, non offre servizi. L`esempio più brutto è stato quello dello scorso Natale: non una luce, non un festone; nulla che potesse ricordare il periodo di festa. Tutti i commercianti della zona, per quello che ho sentito in giro, sono davvero molto delusi».
Margherita Russo - Abitare
«La strada è molto bella, è una zona in crescita, ci sono negozi raffinati con una varietà merceologica che non si riscontra neanche nel vicinissimo corso Italia». Secondo Margherita Russo, proprietaria di uno dei più noti atelier dell`arredamento, viale Jonio ha delle potenzialità davvero importanti, almeno dal punto di vista commerciale. «Il problema è che ci troviamo in una congiuntura socioeconomica molto particolare: sono convinta che per riscoprire il piacere di fare buoni acquisti, una persona debba innanzitutto essere serena. Manca la serenità, manca di conseguenza quel piacere di fare acquisti passeggiando tranquillamente. Il traffico caotico e la quasi totale impossibilità di trovare un parcheggio sono solo dei fattori aggravanti. Il mio settore, quello della vendita di mobili, ha risentito e continua a risentire del perdurante periodo di crisi. Oltre al mancato piacere dell`acquisto c`è anche un reale problema di circolazione del denaro; questo rende la gente insicura, visto che molti non riescono a «leggere» il futuro. Questo insieme di fattori ha determinato un netto calo della propensione alla spesa, specie se voluttuaria. Potremmo fare qualcosa per cercare di riportare il «piacere dell`acquisto» »
Margherita Russo parla poi del problema sicurezza: «Mi trovo al viale Jonio da otto anni e non ho mai visto il poliziotto di quartiere, se mai è stato realmente istituito; in un anno le ronde della polizia le avrò viste si e no due o tre volte, non di più. Abbiamo imparato a tenere chiuse a chiave le porte dei nostri negozi perché ci sentiamo davvero poco protetti». Un`ultima nota verso l`amministrazione: «Il Comune di Catania è mancato ai suoi doveri clamorosamente: con lo scorso Natale, senza luci né addobbi, si è davvero toccato il fondo. Speriamo di risalire presto».
Margherita Scuderi La città del sole
Margherita Scuderi è una presenza storica del viale Jonio, una delle prime realtà del «rinascimento» commerciale della zona. «Il periodo dei lavori per la metropolitana è stato durissimo. Quando l`intera area era stata ormai riqualificata si è assistito al mutamento della vocazione commerciale di viale Jonio che da tecnico-artigiana andò lentamente cambiando. Oggi abbiamo un bell`insieme di esercizi commerciali variegati, quasi tutti accomunati da una certa classe e raffinatezza». «In verità - prosegue Margherita Scuderi - qui si è persa una grande occasione: al termine dei lavori per la metropolitana, l`allora sindaco Bianco propose una sorta di «ricompensa» ai commercianti per i disagi subiti. Credo che quella fosse una grande opportunità per chiedere, e sicuramente ottenere, l`isola pedonale. Quel treno è stato perso. Adesso, però, abbiamo la possibilità di riprovarci con la creazione del centro commerciale naturale, si tratta dell`iniziativa «Io Centro», che sulla carta esiste già da qualche tempo, ma che ha attraversato una fase di stanca e che adesso andrebbe rapidamente rilanciata. Inutile - afferma con sicurezza - contare su appoggi comunali, statali o comunque pubblici. I commercianti devono investire su loro stessi, sul gruppo. Quello che occorre al viale Jonio, e non solo al viale Jonio, è forse una maggiore identità di vedute tra i commercianti. Ma questa si raggiunge solo confrontandosi. La zona ha potenzialità immense, basti pensare a un percorso a piedi tra viale Africa e corso Italia, con viale Jonio in mezzo, capace di attirare molti visitatori grazie all`offerta diversificata e qualificata. Si potrebbe stimolare ancora un po` la presenza di altri operatori, per completare l`offerta con qualche settore merceologico che ancora manca, e avere definitivamente pronto il centro commerciale naturale di viale Jonio». «Ovviamente - conclude Margherita Scuderi - contiamo molto sulla presenza del costruendo parcheggio per alleviare i problemi di sosta che affliggono anche questa parte della città».
Nadia Calì Le Amiche
«Ogni anno mi dico che vorrei andare via, ma poi non trovo mai il coraggio di farlo. Le mie radici sono qui». È un`amara dichiarazione d`amore al «suo» quartiere quella di Nadia Calì, proprietaria del negozio di abbigliamento «Le Amiche», in via Piave, ma affacciato quasi completamente sul viale Jonio. «Sono qui da tantissimi anni, ho la mia clientela affezionata che non si fa problemi se c`è traffico o se mancano i parcheggi: se hanno deciso di venirmi a trovare lo faranno comunque. Da questo punto di vista non credo di avere grossi problemi e non credo neanche di avvertire troppo la concorrenza dei grossi centri commerciali che ormai sono additati da tutti come lo spauracchio dei piccoli commercianti». «Purtroppo - spiega Nadia Calì - non vedo grosse prospettive di sviluppo perché la mia esperienza mi dice che i catanesi amano vivere e lasciare vivere, non vogliono avere problemi. Non credo molto nell`accordo tra i commercianti della zona, ma se si dovesse pensare qualche nuova iniziativa, sarei ben lieta di valutarla». «Al viale Jonio - conclude Nadia Calì - probabilmente si dovrebbero creare altri punti commerciali con una offerta merceologicamente diversificata ma sempre allo stesso livello di quelli che già ci operano. La zona, «il distretto», come lo chiama qualche mia collega, ne avrebbe grande giovamento, aumenterebbe forse il movimento. Certamente aumenterebbe anche il volume di traffico: mancano i parcheggi? Catania, sotto questo punto di vista, e purtroppo anche per tante altre cose, mi sembra una città abbandonata. E la notizia più triste è che non mi sembra sia una grossa novità».
Adalgisa Cavallotto Libreria Cavallotto
La libreria Cavallotto è un punto di riferimento per l`intero quartiere: la sua presenza ha connotato la zona determinando, sin dagli albori, la riqualificazione dell`offerta e il mutamento della vocazione commerciale del viale Jonio. Eppure Adalgisa Cavallotto, energica titolare delle due più note librerie cittadine, ritiene di avere ancora molto da lavorare: «Ogni tanto sento dire da qualcuno che sono una donna fortunata. Ecco, queste sono le volte in cui mi arrabbio davvero. La mia storia personale è stata travagliata. La tragica e prematura scomparsa di mio marito, fondatore delle librerie Cavallotto, ha fatto sì che mi ritrovassi da sola con tre figlie adolescenti. A quel punto nessuno voleva scommettere su di noi, e invece, le mie figlie e io, siamo ancora qui a lottare. Viale Jonio, più che una zona di «passaggio» sta diventando un`ottima zona di «passeggio» - perdoni il gioco di parole - con potenzialità ancora tutte da scoprire. Aspettiamo la definitiva apertura di piazza Galatea, vediamo i progressi della metropolitana e poi valutiamo. Con queste due valvole di sfogo (Galatea e metro) perfettamente funzionanti, la zona potrebbe crescere molto bene anche se il comune non ci aiuta per nulla e l`esempio dello scorso Natale è stato davvero eclatante». «Secondo il mio parere - conclude Adalgisa Cavallotto - manca un gruppo veramente coeso tra noi commercianti della zona. Ma io sono abituata a chiedere solo a me stessa tutto quello che mi serve. Certo, se il vigile di quartiere fosse davvero istituito e fosse fisicamente presente sul territorio, probabilmente saremmo anche un po` più tranquilli».
interviste raccolte da Giuseppe Valerio