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Venerdì 27 Dicembre 2024
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Incontro del neoprefetto Finazzo coi rappresentanti delle categorie del commercio

Come era prevedibile non sono bastati i posti a sedere della sala riunioni della sede della Confcommercio di Catania, piena in ogni ordine e grado, è il caso di dirlo, di partecipanti al primo incontro con S.E. il prefetto di Catania Giovanni Finazzo.Accompagnato dal comandante dei Carabinieri Giuseppe Governale, dal questore Michele Capomacchia e dal colonnello della Guardia di Finanza Raffaele V

21/03/2008

Come era prevedibile non sono bastati i posti a sedere della sala riunioni della sede della Confcommercio di Catania, piena in ogni ordine e grado, è il caso di dirlo, di partecipanti al primo incontro con S.E. il prefetto di Catania Giovanni Finazzo.
Accompagnato dal comandante dei Carabinieri Giuseppe Governale, dal questore Michele Capomacchia e dal colonnello della Guardia di Finanza Raffaele Visconte, il dott. Finazzo si è intrattenuto con i rappresentanti delle varie associazioni aderenti a Confcommercio e i presidenti delle delegazioni provinciali sui problemi legati alla sicurezza del territorio. Ad accoglierlo, il presidente dell`Ascom etnea Giovanni Arena che ha aperto la lunga chiacchierata partendo dal racconto di un` esperienza personale, vissuta qualche anno addietro, nella sua azienda.
«Sono venuti a bussare anche da me - ha spiegato Giovanni Arena - con le solite richieste di denaro, ma io non ho ceduto e dopo qualche tentativo hanno desistito. Sarò stato certamente fortunato ma non si sono più fatti vivi, segno che magari nel frattempo le Forze dell`Ordine, facendo il loro dovere, li hanno rintracciati e arrestati».
Il fenomeno del racket delle estorsioni è il primo argomento snocciolato dal presidente Arena, seguito dalla chiara manifestazione di paura e dalla sensazione di sentirsi trascurati e poco protetti.
Non meno incisivo il problema dell`abusivismo ormai dilagante, una vera e propria piaga per i commercianti onesti, che pagano le tasse e che spesso sono bersaglio di controlli da parte della Finanza molto più degli abusivi.
«Così vediamo calpestati i nostri ideali di legalità - si sfoga il presidente Arena - non cogliamo segnali che incoraggiano l`imprenditoria e viene meno la fiducia nelle istituzioni. La nostra associazione rappresenta 16.500 imprese della provincia di Catania che vogliono crescere e svilupparsi nella legalità ma senza sentirsi sole, siamo pronti a collaborare con le Forze dell`Ordine ma dobbiamo recuperare il senso di fiducia e lavorare in sinergia».
Atti di bullismo, criminalità spicciola, richieste di pizzo, abusivismo, un escalation di atti criminosi evidenziati dalla Confcommercio che hanno superato la soglia di tolleranza, e si leva alto il grido di aiuto da parte degli imprenditori e i commercianti che ogni giorno alzano la saracinesca dei loro esercizi commerciali e si trovano ad affrontare tutte insieme queste problematiche. «Per fortuna la stragrande maggioranza dei cittadini è onesta - esordisce S.E. il Prefetto - I risultati del lavoro delle Forze dell`ordine è sotto gli occhi di tutti. Nonostante le risorse siano sempre le stesse, gli sforzi di polizia, carabinieri e guardia di finanza portano ottimi risultati. Basti pensare che si registra un calo notevole degli omicidi di mafia negli ultimi 12 anni e che boss mafiosi e grossi criminali dediti ad estorsioni e rapine sono in carcere e ne usciranno, forse, solo quando avranno i capelli bianchi. Certo, c`è da fare una distinzione tra la malavita organizzata e chi delinque per necessità, la criminalità spicciola, conseguenza della mancanza di posti di lavoro, ma la nostra azione di contrasto è forte e continuativa».
E se i commercianti e gli imprenditori fanno sentire forte il loro grido d`aiuto, altrettanto forte è l`esortazione del Prefetto a denunciare e a collaborare con le forze di polizia.
«Noi lavoriamo con gli uomini e i mezzi che abbiamo, e anche con le leggi che lo Stato ci mette a disposizione, ma voi dovete collaborare - continua il dott. Finazzo - Palermo per prima, ma anche Trapani e Agrigento, hanno cominciato a denunciare. Adesso tocca a Catania abbandonare la reticenza e chiedere aiuto alle Forze dell`Ordine, perché la nostra risposta c`è e ci sarà sempre. Voi non fateci mancare la vostra collaborazione e noi non vi faremo mai mancare il nostro sostegno. Bisogna reagire al pizzo e allo sfruttamento, ogni imprenditore deve mantenere alta la voglia di riscatto. La vostra fiducia deve passare dalle parole ai fatti».
Il dibattito si è acceso con gli interventi di diversi operatori economici e rappresentanti di categorie che hanno ricevuto applausi e consensi dai colleghi presenti. Le tematiche, infatti, sono le stesse e coinvolgono tutti indistintamente. Tra gli interventi più significativi quello del presidente dell`associazione antiracket - antiusura Confcommercio «Ugo Alfino» Rosario Bellino che ha chiesto con particolare fervore la collaborazione e l`aiuto dei colleghi esortando ancora una volta alla denuncia e rimarcandone i benefici. C`è chi, come il presidente degli ottici Arnone, ha sollecitato l`intervento dei poliziotti e carabinieri di quartiere, il rispetto delle regole e la lotta al commercio abusivo, soprattutto dei cinesi, che vendono senza rilasciare scontrini, e chi, come il presidente della Federazione Armatori Siciliani Micalizzi ha chiesto più sorveglianza nei porti grandi e piccoli della nostra provincia e nell`aeroporto.
Presenti anche i Giovani Imprenditori di Confcommercio, per loro ha parlato il presidente Turi Scuto: «Nelle mie aziende le rapine negli ultimi due anni sono passate da 180 a 4, grazie alla collaborazione con le Forze dell`Ordine. I tempi sono cambiati e abbiamo visto che denunciare premia».
In chiusura l`intervento del presidente della Camera di Commercio di Catania Pietro Agen che si è soffermato ancora sulla piaga dell`abusivismo e sulla necessità di dare regole e farle rispettare per fermare lo stato di degrado ormai avanzato.

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